Un libro che rovescia tutti i luoghi comuni sulla nostra alimentazione.
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«Non è stato un libro facile da scrivere, e per molti non sarà facile da leggere. Sono stata vegana per quasi vent’anni, animata da ragioni nobili e dal desiderio di salvare il pianeta, la sua natura selvaggia, le specie in via d’estinzione, e di non partecipare all’orrore degli allevamenti intensivi.
Non volevo che il mangiare significasse uccidere animali. Insomma, sono stata anch’io vittima del mito vegetariano e dei suoi molti malintesi. Intendiamoci, coltivo ancora gli stessi ideali, mi batto per la salvezza del nostro pianeta.
Ora però, forse anche a causa dei danni che la mia alimentazione estrema mi provocava, ho aperto gli occhi.
E ho capito come funziona il ciclo vitale, e quanto sia giusto, ma anche crudele. Ho capito che l’agricoltura, lungi dall’essere la soluzione, è l’attività più distruttiva che gli esseri umani abbiano imposto al pianeta e comporta la distruzione di interi ecosistemi.
La verità è che la vita non è possibile senza la morte, e che – indipendentemente da ciò che mangiate – qualcuno deve morire per alimentarvi».
Lierre Keith
Dicono di questo pamphlet:
«È davvero raro imbattersi in un libro di questa intensità e bellezza» Paolo Perucci, medico, autore di La nuova Zona facile
«Se conoscete una ragazza che vuole diventare vegetariana, datele questo libro: sarà il più prezioso regalo per la sua salute fisica e mentale» Michael R. Eades, medico, nutrizionista, autore di Protein Power e Il metodo Slow-Burn
«Il mito vegetariano non solo rende chiaro come dovremmo nutrirci, ma anche come il sistema dominante nella produzione del cibo stia distruggendo il pianeta» Derrick Jensen, scienziato, autore di Endgame e A Language Older Than Words
Il mito vegetariano
Cibo, giustizia, sostenibilità:
non bastano le buone intenzioni
di Lierre Keith
Ed. Sonzogno 384 pp 17.50 euro dal 29 OTTOBRE 2015 |
«Non è stato un libro facile da scrivere, e per molti non sarà facile da leggere. Sono stata vegana per quasi vent’anni, animata da ragioni nobili e dal desiderio di salvare il pianeta, la sua natura selvaggia, le specie in via d’estinzione, e di non partecipare all’orrore degli allevamenti intensivi.
Non volevo che il mangiare significasse uccidere animali. Insomma, sono stata anch’io vittima del mito vegetariano e dei suoi molti malintesi. Intendiamoci, coltivo ancora gli stessi ideali, mi batto per la salvezza del nostro pianeta.
Ora però, forse anche a causa dei danni che la mia alimentazione estrema mi provocava, ho aperto gli occhi.
E ho capito come funziona il ciclo vitale, e quanto sia giusto, ma anche crudele. Ho capito che l’agricoltura, lungi dall’essere la soluzione, è l’attività più distruttiva che gli esseri umani abbiano imposto al pianeta e comporta la distruzione di interi ecosistemi.
La verità è che la vita non è possibile senza la morte, e che – indipendentemente da ciò che mangiate – qualcuno deve morire per alimentarvi».
Lierre Keith
Dicono di questo pamphlet:
«È davvero raro imbattersi in un libro di questa intensità e bellezza» Paolo Perucci, medico, autore di La nuova Zona facile
«Se conoscete una ragazza che vuole diventare vegetariana, datele questo libro: sarà il più prezioso regalo per la sua salute fisica e mentale» Michael R. Eades, medico, nutrizionista, autore di Protein Power e Il metodo Slow-Burn
«Il mito vegetariano non solo rende chiaro come dovremmo nutrirci, ma anche come il sistema dominante nella produzione del cibo stia distruggendo il pianeta» Derrick Jensen, scienziato, autore di Endgame e A Language Older Than Words
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